Il territorio della Contrada dell'Istrice secondo il bando del 7 gennaio 1729 della Governatrice di Siena e del suo Stato Principessa Violante Beatrice di Baviera: "Dalla Porta di Camollia per la Strada Maestra da ambo le parti si porti fino alla dirittura della Piaggia che porta alla Lizza e Poggio Malavolti dalla Casa dei Signori Francesconi e di lì salga a man destra solamente alla Scuola di Cavallerizza e non compreso il Palazzo Malavolti, occupi la Lizza tutta con la Fortezza siccome le case della Piaggia che va a S. Petronilla, la strada tutta di Campansi e Pignattello, con quelle che portano a Fontegiusta."
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L’attuale Via Giuseppe Garibaldi fu realizzata alla metà dell’Ottocento per collegare comodamente la città alla stazione ferroviaria, la cosiddetta “stazione vecchia” situata in questo primo momento appena fuori le mura alla Barriera di San Lorenzo. Al tempo del Bando di Violante la via era più angusta e scoscesa e si divideva in due tratti, il primo dei quali conduceva alla piazza detta di Santa Petronilla per la presenza dell’omonimo convento di monache, qui trasferito da fuori Porta Camollia al tempo della Guerra di Siena.
L’origine del toponimo è evidentemente dovuta alla principale attività praticata dagli artigiani residenti nella via: la produzione di utensili in terracotta, principalmente “pignatte”, pentole così chiamate per la loro forma progressivamente più stretta verso l’imboccatura, a somiglianza delle pigne.
Lo slargo e la breve salita che mettono in comunicazione Via Camollia con il Pignattello, deriva il suo nome dalla presenza, a mezza piaggia, delle case dei Bandinelli, la nobile famiglia che diede i natali a quel Rolando che fu eletto, nel 1159, papa col nome di Alessandro III, uno dei più celebri pontefici del Medio Evo, capace di sconfiggere l’imperatore Federico Barbarossa e di umiliare Enrico II d’Inghilterra, il padre di Riccardo Cuor di Leone.