Il palazzo posto all’incrocio di Via Camollia con Via dei Gazzani mostrava in precedenza un’immagine sacra, posta sul prospetto che guarda Via Campansi, nei pressi del semaforo che per tanto tempo ha regolato il traffico in quel punto, non più esistente.
Ma l’edicola andò distrutta con il disastroso terremoto del 1798. Antonio Bandini, nel suo Diario di avvenimenti senesi, ci informa che la casa a quel momento apparteneva a un maniscalco di nome Tendi il quale, insieme agli altri residenti, volle immediatamente farlo sostituire ad opera del pittore perugino Antonio Castelletti, in quel momento impegnato nella decorazione di Palazzo Saracini. L’affresco raffigura la Madonna col Bambino e due Santi, questi ultimi ormai poco riconoscibili malgrado il restauro effettuato recentemente.