Domenica 25 febbraio 2018
Domenica 25 febbraio, sfidando le condizioni meteo davvero avverse, un folto gruppo di soci di Kamullia Onlus, circa un trentina, ha avuto il piacere di effettuare una visita guidata del Museo Civico, posto all'interno del Palazzo Comunale.
Qualche minuto di attesa nel Cortile del Podestà, prima che il gruppo si completi, ci offre un affascinante e abbastanza insolito spettacolo: i fiocchi di neve, spinti dal vento, mulinellano leggeri all'interno del Cortile, quasi rifiutandosi di posarsi sul terreno, rendendo questo luogo, già caro ad ogni senese, ancora un po' più magico e bello.
Questo senso di apprezzamento per la bellezza, unito ad un sentimento di orgoglio per una grandezza artistica e storica, ahimè un po' appannata, ci ha accompagnato nella visita delle principali opere d'arte poste all'interno del Palazzo, sapientemente, ma anche simpaticamente, illustrate dal nostro socio Mauro Civai che del Museo è stato, per lunghi anni, Direttore.
Eccoci dunque nella Sala delle Balestre, o, come più conosciuta, Sala del Mappamondo, ad ammirare la meraviglia della Maestà di Simone Martini, capolavoro trai maggiori di tutta la pittura gotica europea, pienamente rappresentativo della civiltà senese del Trecento, e, subito dopo, voltarci per godere dello spettacolo del Guido Riccio da Fogliano in quello che si ritiene l’Assedio del Castello di Montemassi. Il nostro Cicerone ci illustra con dovizia di particolari come le operazioni di restauro del “Guido Riccio” abbiano portato alla luce un affresco ancora più antico nel quale è rappresentata la consegna di un castello alla Repubblica di Siena, forse quello di Giuncarico in Maremma, opera attribuita, non unanimemente, a Duccio di Boninsegna e abbiano riscoperto le tracce di un marchingegno di cui molto è stato scritto, ma del quale non si avevano più riscontri materiali, quel mappamondo che ha dato il nome alla sala.
Un imprevisto, ma davvero gradevole, fuori programma interrompe il nostro tour storico-artistico. L'ufficio Palio organizza degli incontri con i giovani delle Contrade per mostrare loro i procedimenti ed anche i meccanismi concreti utilizzati sia per l'estrazione a sorte delle Contrade che per la formazione dell'ordine della Mossa. Nonostante molti di noi rientrino con difficoltà nell'ambita categoria dei "giovani di Contrada", siamo invitati ad assistere a questa dimostrazione, alla quale prendiamo parte con vivo piacere, conoscendo strumenti e procedure che non a tutti capiterà di vedere nella propria vita di senese e di contradaiolo.
La visita riprende dalla Sala dei Nove o Sala della Pace e ci porta davanti alla più conosciuta delle opere di Ambrogio Lorenzetti: l’Allegoria del Buono e del Cattivo Governo, che tutti abbiamo già visto, ma che ogni volta lascia a bocca aperta. La visione idealizzata, ma non troppo, della città e della sua campagna costituiva al tempo della Repubblica un vero e proprio “manifesto pubblicitario e programmatico” che induceva rispetto e ammirazione in ambasciatori, banchieri e grandi mercanti che arrivavano a Siena da ogni parte d’Italia e d’Europa per essere ricevuti dai Nove proprio in questa sala.
Mentre dalle grandi finestre vediamo la neve imbiancare i tetti dei palazzi che si affacciano su Piazza del Mercato, ci rendiamo conto che le lancette hanno corso davvero velocemente e alla nostra abile guida rimane solo un po’ di tempo per parlarci del ciclo di affreschi, contenuto nella Sala di Balia, che illustra le gesta di Papa Alessandro III, senese della famiglia Bandinelli, acerrimo nemico di Barbarossa e probabile ispiratore del Duomo di Siena.
All'uscita dal Palazzo, il clima, se possibile ancora più inclemente, e l'ora tarda ci impediscono di chiudere la mattinata con una "frittellata", come da qualcuno auspicato, ma non certo di programmare sin da ora una nuova visita che ci permetta di vedere ciò che non abbiamo potuto apprezzare in questa occasione.